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Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano

 Il grandioso palazzo, ora sede del Museo del Settecento Veneziano, venne costruito a partire dal 1649 per la nobile famiglia Bon, su progetto del massimo architetto del barocco veneziano, Baldassare Longhena.

Il percorso di visita al Museo inizia dal grande scalone d'onore progettato da Giorgio Massari, sul lato opposto al Canal Grande. Al primo piano, attraverso undici sale è possibile ammirare, dipinti, sculture, e arredi settecenteschi, oltre ai preziosi affreschi decorativi dei soffitti. 


Al secondo Piano, che si apre con il portego dei dipinti dominato da due tele giovanili del Canaletto, da non perdere sono la sala dedicata all'opera del Longhi e gli affreschi staccati dalla Villa Zianigo eseguiti da Giandomenico Tiepolo. 
Al terzo piano, infine, oltre ai di tre ambienti della Farmacia Ai do San Marchi, è ospitata la preziosa Pinacoteca Egidio Martini.

Il museo Ca' Rezzonico - Informazioni

Indirizzo: Via Dorsoduro, 3136 - Venezia

COME ARRIVARE IN VAPORETTO

Da Piazzale Roma: Linea 1 fermata Ca’ Rezzonico
Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia: Linea 1 fermata Ca’ Rezzonico
Da Lido di Venezia: Linea 1 fermata Ca’ Rezzonico

ORARIdal 1 aprile al 31 ottobre
 10.00 – 18.00, ultimo ingresso alle 17,00
dal 1 novembre al 31 marzo

10.00 – 17.00, ultimo ingresso alle 16,00

GIORNO DI CHIUSURA: martedì
Il museo è inoltre chiuso il 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Bambini: 0-5 anni entrano senza biglietto, né prenotazione.

soffitto ca rezzonico

Il Palazzo Ca’ Rezzonico è uno dei più importanti e famosi edifici di Venezia. Si trova nel Sestiere di Dorsoduro ed è affacciato sul Canal Grande. La progettazione è attribuita a Baldassarre Longhena intorno al 1649 per ordine della famiglia Bon. la realizzazione iniziò intorno al 1667 con la distruzione degli edifici preesistenti. Alla morte di Longhena e a causa delle condizioni economiche gravose per la famiglia committente, l’edificio venne abbandonato lasciando realizzata soltanto la facciata verso il Canal Grande e un primo piano coperto da travi di legno. Nel frattempo una delle famiglie più abbienti del borgo di Rezzonico, i Della Torre-Rezzonico si stabilì a Venezia ottenendo il patriziato nel 1687.

Fu proprio un appartenente alla famiglia Rezzonico, Giambattista, ad ultimare il secondo piano del Palazzo Ca' Rezzonico e a chiudere il cantiere affidando il completamento dell’opera a Giorgio Massari intorno al 1758 realizzando anche alcune opere di abbellimento del retro del palazzo: venne, infatti, costruito il salone da ballo (ottenuto dall’eliminazione del solaio) e venne ultimata la decorazione presente nella facciata sul Canal Grande. Massari non intervenne sul progetto originario, l’unica cosa che modificò fu la grandezza della sala da ballo che venne ampliata. Troviamo al suo interno dei dipinti di Giambattista Crostato, Pietro Visconti, Giambattista Tiepolo, Jacopo Guarana e Gaspare DizianiIl palazzo fu completato due anni prima dell’elezione papale dove fu eletto Carlo Rezzonico, fratello di Giambattista, col nome di Clemente XIIILa famiglia Rezzonico si estinse definitavamente nel 1810 e da li ci furono varie cessione: nel 1888 venne acquistata da Robert Barrett Browning che la restaurò grazie al sostegno finanziario della moglie Fannie Coddington nel 1906, ignorando le offerte di Guglielmo II di Germania, la cedette al Comune di Venezia. Dal 1936 è quindi la sede del Museo del Settecento Veneziano al cui interno sono conservate alcune opere di Canaletto, Francesco Guardi, Pietro Longhi, Tintoretto e molti bozzetti in terracotta di Giovanni Maria Morlaiter. La facciata del palazzo si distingue per le sue dimensioni: è spartita in tre fasce orizzontali: piano terra con decorazioni in bugnato e da un portale ad acqua a tre fori con architrave e due piani nobili. Ogni piano si conclude con colonne binate. La piantina del palazzo è decisamente complessa: è presente la sala da ballo, che occupa in altezza circa due piani, collegato al piano terreno da uno scalone monumentale.

Canaletto al Palazzo Ca' Rezzonico di Venezia

Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come Canaletto, è stato un pittore e un incisore veneziano nato nella seconda metà del seicento. I suoi quadri oltre ad unire architettura e natura, risultavano in netta concomitanza con la diffusione delle idee legate al movimento dell’illuminismo, questo si può notare dalle precise condizioni di luce nel preciso momento della giornata e dallo studio scientifico e oggettivo.
Proprio nella sua città natale, Venezia, il Canaletto riceve le prime commissioni importanti tra i quali spiccano i nomi di Luca Carlevarijs e Marco Ricci dedicandosi interamente alla pittura di vedute: a questo periodo risalgono quattro delle opere più importanti appartenenti alla collezione privata dei reali del Liechtenstein. Molte opere risalenti alla prima fase della sua carriera sono state dipinte “dal vero” a differenza delle abititudini del tempo dove gli studi e i bozzetti venivano ripresi sul posto e poi rielaborati in studio. Una delle opere contenute all’interno del Palazzo Ca’ Rezzonico è “Il Canal Grande verso Rialto” dipinto intorno al 1723. Questo dipinto appartiene a una serie di quattro vedute di Venezia realizzato probabilmente per uno dei governatori dell’Ospedale dei Mendicanti, in seguito acquistata dal principe del Liechtenstein e verso la fine del secolo trasferite a Vienna. La tela è diventata proprietà del Museo Veneziano nel 1983.
La scena è osservata da Palazzo Balbi in direzione del ponte. Il canale è delimitato dal perimetro della tela verso il punto di fuga di tutta la composizione. Lungo le rive del fiume sono presenti i palazzi addossati uno sull’altro che splendono illuminati dal sole che rivela il degrado cittadino della costruzione. Grazie alla presenza di due fonti di luci contrastanti le acque della laguna sono oscurate da Palazzo Balbi, sulla sinistra, invece, sono oscurate dalle case dei Mocenigo. Le poche gondole presenti si trovano sull’acqua immobile con all’interno piccole e sommarie figure ritratte in atteggiamenti quasi forzati, come se stessero recitando una parte assegnata loro dal pittore. L’azzurro acceso del cielo è in netto contrasto con la tonalità di colore delle nuvole che occupano la parte alta del dipinto. L’uso delle tonalità marroni e le tecniche utilizzate per la distribuzione della luce fa si che la tela venga collocata intorno agli inizi del terzo decennio, nella produzione giovanile di Canaletto. E' possibile prenotare la visita sul sito www.ticketsvenice.com

Collezione Ferruccio Mestrovich

La collezione ospita un nucleo di dipinti di notevole qualità tra i quali si possono trovare due opere di Tintoretto, la “Sacra Conversazione” di Bonifacio de’ Pitati, opere di Benedetto Diana, Lelio Orsi, Jacopo Amigoni e molte altre. Il donatore della collezione è Ferruccio Mestrovich, appassionato di pittura veneta antica. Figlio di Aldo Mestrovich che durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale venne perseguitato e gli venne confiscato tutto il suo patromonio da parte del governo iugoslavo.
All’interno della collezione troviamo l’opera di Tintoretto intitolata “Cristo deposto da San Giovanni e dalla Maddalena alla presenza di due committenti”: l’opera era certamente destinata ad una piccola cappella appartenente alla famiglia i cui membri vengono rappresentati all’interno del quadro. E’ importante sottolineare la qualità di rappresentazione dei sentimenti dei personaggi, dando una rilevanza particolare al corpo esanime di Cristo abbandonato in avanti quasi in diagonale riuscendo così ad inserire all’interno della composizione le figure di Maddalena e dei committenti. Tintoretto, abile ritrattista, da’ prova della sua bravura nell’opera “Ritratto di Francesco Gherardini” dove il Gherardini viene ripreso in un momento più avanzato della sua vita. L’uomo è rappresentato vestito di velluto nero ed emerge con plasticità dallo sfondo neutro, tipica tipologia ritrattistica di Jacopo Tintoretto. L’artista si concentra maggiormente sul volto pensoso, realizzato con colori caldi che richiamano il colore bianco del colletto che fuoriesce dall’abito scuro del protagonista.

 

Come scegliere il biglietto giusto per il Ca' Rezzonico

BIGLIETTO RIDOTTO: ragazzi da 6 a 14 anni (esibire carta di identità); studenti dai 15 ai 25 anni (muniti di student card); cittadini oltre 65 anni (esibire carta di identità); personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (esibire tessera).

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