museo correr

La progettazione e la realizzazione dell’Ala Napoleonica del Museo Correr a Venezia risalgono agli anni del Regno d’Italia, quando Napoleone era sovrano. L’area in cui viene edificato il Palazzo coincide con il punto in cui si trovava la Chiesa di San Geminiano (riedificata da Jacopo Sansovino intorno a metà cinquecento). Ai suoi lati erano presenti le Procuratie Vecchie e Nuove: due fabbriche affacciate alla piazza che ospitavano gli uffici e le residenze delle cariche appartenenti alla Repubblica di Venezia. Inizialmente il Palazzo doveva raffigirare la sede di rappresentanza dei sovrani, ma la sua costruzione venne ultimata intorno a metà ottocento. Ospitò, quindi, sotto la dominazione austriaca la corte asburgica nelle numerose visite a Venezia che insieme a Milano era all’epoca capitale.

L’ala Napoleonica, suggestiva per la facciata monumentale, il portico, l’importante sala da ballo, venne progettata dagli architetti Antolini, Giuseppe Soli, e Lorenzo Santi.

Proprio l’architetto Santi nell’ultimo periodo dell’ottocento si concentra sulla sistemazione di tutto il Palazzo Reale che si estendeva lungo le Procuratie Nuove, la Libreria Marciana e una parte dell’edificio della Zecca. Il decoro degli ambienti interni viene affidato al pittore veneziano Giuseppe Borsato concentrandosi su un importante e attenta rilettura dello stile Impero, grazie all’influenza di architetti francesi come Percier e Fontaine. L’architetto si concentra anche sullo studio dello stile Biedermeier, all’epoca molto in voga nelle principali corti europee. L’affresco che troviamo nello Scalone d’ingresso raffigura “La Gloria di Nettuno” ad opera di Sebastiano Santi.
L’edificio conserva ancora oggi i tratti distintivi dell’età Napoleonica mantenendo un gusto neoclassico nelle decorazioni, negli affreschi e negli arredi.

Storia del Museo Correr di Venezia

Il Museo Correr prende il nome da Teodoro Correr, discendente da un’antica e potente famiglia veneziana. Si dedica nel corso della sua vita all’unica grande passione da lui coltivata nel corso della vita: il collezionismo. Correr vive la sua passione in un momento particolare: negli anni della Repubblica di Venezia e nelle successive dominazioni straniere era più semplice il commercio d’antiquariato data l’ernome disponibiltà di opere d’arte in svendita.
Grazie a questo vantaggioso contesto, Correr si impossessa di una vastissima collezione di opere che posiziona all’interno delle sale della sua abituazione. Infine decise di destinare la sua intera raccolta alla città di Venezia, rendendo il suo palazzo un vero e proprio museo d’arte.
La collezione conservata all’interno del Palazzo non era stata formata seguendo un criterio di organicità: soltanto il terzo direttore, Vincenzo Lazari, decise di riorganizzare la collezione secondo una logica museografica. Lazari divise le opere realizzate con diversi materiali, li cataloga secondo il periodo o il soggetto rappresentato, incrementa la collezione con nuove opere d’arte frutto di donazioni, sollecita i vari restauri e suddivide il Museo in Gabinetto di studio da un lato e un valido percorso espositivo dall’altro.
A Lazari viene attribuito anche la distruzione di oggetti e documenti ritenuti da lui poco consoni alla tutela dell’immagine del donatore, ma comunque grazie al direttore si comincia a pensare al Museo Correr come meta d’obbligo nella visita di Venezia che può essere prenotata tramite il sito www.ticketsvenice.com
Nel 1922 il Museo Correr viene trasferito in maniera definitiva nell’ala Napoleonica di Piazza San Marco e parte delle Procuratie Nuove.

Le opere del Museo Correr

Il primo ambiente del Museo è la “Galleria” dove sono esposti diversi quadri raffiguranti le vedute di Venezia, segue la “Sala del Trono” con un’attenta decorazione neoclassica in bursato. Troviamo al suo interno anche diversi bozzetti ed alcune opere del Canova tra cui “Dedalo e Icaro”. La seconda sala ha nel soffitto un affresco ad opera di Bevilacqua rappresentante l’Olimpo, gli arredamenti in stile impero. Le opere principali contenute all’interno del Museo sono quadri di Giovanni Bellini come la “Trasfigurazione”, la “Crocifissione di San Salvador”, “Cristo morto sorretto da due Angeli”.
La “Trasfigurazione” è un dipinto tempera su tela databile al 1455. L’opera fa parte di un nucleo di tele dove è possibile notare una forte influenza da parte di Andrea Mantegna, suo cognato. Per questo viene inserito in questo periodo, perchè probabilmente Mantegna fece un viaggio a Venezia facilitando il contatto fra i due pittori.
L’opera rappresenta Elia e Mosè che si manifestano accanto a Gesù sul Monte Tabor mentre più in basso troviamo gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni sdraiati in terra dopo la folgorazione: scena iconografiche che trae le sue origini dai Vangeli Sinottici.
Tutta la composizione si sviluppa scondo un moto ascendente, diviso dagli strati rocciosi della montagna, che culmina nella figura bianca di Cristo. Le figure sono innaturali; innarcati sulle proprie spalle e con le teste forzate in scorci arditi, dettati dal bisogno di emulare e sottolineare le illusione prospettiche tipiche di Andrea Mantegna. Troviamo anche un esempio dell’arte fiamminga grazie all’uso della luce e la pennellata di colore riuscendo a immergere la scena in una atmosfera più dolce.

 

Come scegliere il biglietto giusto per il Palazzo Ducale/Correr

BIGLIETTO RIDOTTO: visitatori che hanno compiuto i 65 anni di età, studenti cittadini europei munuti di student card e di età compresa fra i 15 e 25 anni, ragazzi al di sotto dei 14 anni.
BIGLIETTO GRATUITO: bambini sotto i 6 anni (non compiuti)di qualunque nazionalità; in questo caso non necessario fare la prenotazione, residenti e nati nel comune di venezia, membri I.C.O.M.

 

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